
Ogni dieta conosciuta è basata sul calcolo delle calorie, ovvero sul potere ingrassante del cibo e sui suoi valori nutrizionali. Da quanto stimato un uomo adulto dovrebbe consumare dalle 1900 alle 2500 kcal giornaliere.
Da dove nasce questa convinzione?
Il nostro corpo non è un macchinario a combustione e non brucia il cibo, lo assimila metabolizzandolo attraverso un processo biochimico molto elaborato che non ha niente a che vedere con il concetto di caloria scoperto da Joule!
Nel 1850, questo fisico inglese di nome James Prescott Joule, definì per primo il concetto di caloria, grazie ad un esperimento di sua ideazione che consisteva nell'utilizzo di un certo mulinello, da lui costruito, immerso in un recipiente cilindrico contenente un kg di acqua alla temperatura di 14,5°C. Questo mulinello, costituito da pale attaccate all'estremità inferiore di un palo inserito verticalmente all'interno del contenitore con l'acqua, ruotava su se stesso, grazie alla trazione di due pesi, legati alle estremità di una corda attorcigliata alla parte superiore del palo e passante attraverso due carrucole, una per estremità. La rotazione di suddetto mulinello provocava, con il movimento, il riscaldamento dell'acqua. Egli quindi, grazie a questo esperimento, definì che la grande caloria, ovvero la Cal., corrispondeva alla quantità di calore necessaria per far alzare di 1°C la temperatura di un kg di acqua. Joule fece una grande scoperta a livello termo energetico, purtroppo, non poteva sapere, che circa 40 anni dopo, il chimico americano Wilbur Atwater, fece della sua scoperta un uso a dir poco improprio.
Infatti, e da Wikipedia, cito: “Wilbur Olin Atwater (Johnsburg, 3 maggio 1844 – Middletown, 22 settembre 1907) è stato un chimico statunitense, noto per i suoi studi sulla nutrizione umana e sul metabolismo.”
Purtroppo, fu proprio lui che gettò le fondamenta per il disastro nutrizionale di proporzioni epiche che sono l'obesità, il diabete di tipo 2 e l' ipertensione, al quale assistiamo impotenti oggi, vittime della comune ignoranza sulle reali funzioni biochimiche del corpo umano.
Sempre da Wikipedia: “A lui si deve anche il cosiddetto “Sistema Atwater” per misurare l'energia fornita dal cibo, appunto le calorie degli alimenti.”
Attenendosi ai risultati ottenuti bruciando i diversi tipi di cibo (proteine, lipidi e glucidi), all'interno di un dispositivo a combustione atto a determinare il calore specifico di una qualsiasi sostanza esaminata, Atwater pensò di poterli ritenere validi anche per l'uomo.
In pratica, paragonò il complesso laboratorio biochimico che è il nostro corpo, a un contenitore munito di termometro, contenente acqua continuamente rimescolata da un palo!
Ora io vi chiedo, secondo voi, ciò che avviene all'interno del nostro corpo quando ci nutriamo, può essere paragonato, come funzionamento e reazione, a ciò che avviene all'interno di un contenitore, nel quale venga adagiato un secondo recipiente, contenente un qualsiasi cibo, e lo si faccia bruciare?
È saggio attenersi a risultati ottenuti osservando la variazione della temperatura dell'acqua, data da suddetta combustione di cibo, calcolandola come calorie che assumiamo nel nostro corpo attraverso il cibo?
Una volta conosciuta la meccanica di questo dispositivo, chiamato bomba calorimetrica, a oggi, possiamo davvero ancora credere che sia possibile un tale paragone con il nostro corpo?
Nalep – Nutritional Academy Life Evolution Program